Arredare casa in stile biedermeier abbinando un lampadario in vetro di Murano?

person Pubblicato da: Claudia Fadda list In: Il Blog di Murano Store Sopra: comment Commento: 0 favorite Like: 3096
Arredare casa in stile biedermeier abbinando un lampadario in vetro di Murano?

"Nella mia infanzia, e ancora oggi, ho trovato sempre che quel che c'è di più bello in un teatro è il lampadario– un bell'oggetto luminoso, cristallino, complicato, circolare e simmetrico." - Charles Baudelaire

Oggi vi porto indietro nel tempo; esploreremo la storia del vetro di Murano, a caccia di preziosi lampadari di design ispirati allo stile biedermeier in una poco conosciuta Venezia austroungarica, fatta di intellettuali illuministi, eroi risorgimentali e di una borghesia austriaca e tedesca che scelse di affermare la propria personalità con un nuovo stile di arredo.

La rivoluzione francese è da poco terminata e, dopo oltre 1000 anni d'indipendenza, il 12 maggio 1797 il doge Ludovico Manin e il Maggior Consiglio vennero costretti da Napoleone I ad abdicare. Venezia e gran parte della penisola italiana sono in mano francese. Con il trattato di Campoformio tra francesi e austriaci, il 17 ottobre 1797 la "Municipalità di Venezia" cessò di esistere e furono ceduti all'Austria i territori del Veneto, l'Istria, la Dalmazia e le Bocche di Cattaro, che andarono a formare la "Provincia veneta" dell'Impero austriaco. Tornata ai francesi con la pace di Presburgo del 26 dicembre 1805, fu poi di nuovo austriaca sino all'Unità d'Italia.

E’ in questo delicato momento storico che i lampadari di Murano si inseriscono nello stile Biedermeier, che si è sviluppato tra la borghesia tedesca e austriaca fra il 1815 e il 1848. Spesso definito come genere “Romantico” per l’essenzialità e l’armonia delle sue forme, lo Stile Biedermeier nasce come contrapposizione allo stile Impero e alle sue linee imponenti e pompose, tanto in voga nel XIX secolo, a favore di linee più sobrie e spoglie di vezzi e orpelli eccessivi, perfettamente in linea con la filosofia di vita semplice delle famiglie tedesche di prima metà dell’Ottocento. Tale cambiamento stilistico coincise con la nuova situazione socio-politica che voleva prendere le distanze dai fatti della Rivoluzione francese e privare di ogni memoria storica il bonapartismo ottocentesco, e fu alimentato dall’avvento dei modelli della rivoluzione industriale, che promuovevano prodotti funzionali, all’insegna della comodità, e facilmente realizzabili.

L'autonomia della municipalità di Murano fu confermata sotto Napoleone, quando venne riconosciuta come comune autonomo comprendente anche Sant'Erasmo e le Vignole. Sull’isola La concorrenza del vetro di Boemia è diventata un problema e la crisi economica continua a imperversare. Fu il mastro vetraio Giuseppe Briati (1686-1772), sebbene osteggiato dai suoi concittadini, a imporsi adattandosi ai tempi: si impossessa dei segreti del vetro boemo e ne riadatta la produzione al gusto e alla fantasia veneziana e austriaca, inventando i famosissimi lampadari a molteplici bracci di cristallo, decorati da festoni, foglie e fiori policromi di cui il suo unico autentico e splendido esemplare è esposto al Museo di Ca’ Rezzonico, a Venezia. Ancora oggi il genere continua a essere proposto e realizzato in infinite varianti da Murano Store.

Briati ottiene eccezionalmente il permesso di aprire una fabbrica a Venezia, in cui produce anche cornici e specchi intagliati, oltre a grandi centri tavola e molti altri oggetti alla moda, tra cui mobili intarsiati con vetri, riuscendo a inserirsi nel nascente stile biedermeier.

Protagonisti di questo periodo sono maestri e imprenditori che a Murano reagiscono alla crisi, attuando diverse strategie. Da un lato lavorano su ordinazione per gli antiquari riproducendo modelli classici, dall’altro riescono a recuperare i segreti di alcuni tipi di vetri preziosi ma difficili da realizzare e perciò caduti in disuso. E’ in questi anni che si avvia la ricerca attuata da Lorenzo Radi sul calcedonio e da Vincenzo Moretti sul murrino. Anche la lavorazione a filigrana viene riscoperta grazie al perlaio Domenico Bussolin, seguito da Pietro Bigaglia, che aveva già riproposto la tecnica dell’avventurina e la inserisce nelle vivaci policromie delle sue filigrane a canne sottili. I loro lavori, di straordinaria qualità e accuratezza tecnica, hanno forme sobrie e lineari, coerenti con il gusto Biedermeier in voga a metà Ottocento. Sarà però dagli anni ’60 che i maestri muranesi andranno via via cimentandosi in lavori sempre più complessi, che attesteranno la loro ritrovata, incredibile abilità, in particolare nei lavori realizzati per due nuove fornaci, la F.lli Toso, specializzata in vetri a uso antico e la Salviati & C., capace di rivolgersi al mercato estero, soprattutto inglese, tedesco e austriaco, e di portare alle esposizioni universali i vetri più belli, leggeri, colorati e virtuosi mai apparsi sul mercato, ottenendo un successo senza precedenti.

Lo stile Biedenmeier ieri e oggi:

Definito “lo stile della Restaurazione”, il Biedermeier fu un movimento artistico di tutto rispetto che si diffuse largamente in tutta Europa, al punto che con questo stile fu realizzato persino l’arredamento del Palazzo di Vienna realizzato nel 1822 per l’Arciduca Carlo d’Asburgo-Lorena.

Lo stile Biedermeier introdusse un tipo di arredamento funzionale, dalla linee semplici e geometriche. Niente decorazioni né ornamenti bronzei, tanto presenti nei mobili in stile Impero, la decorazione era affidata unicamente al disegno naturale del legno o a raffinati intarsi realizzati con essenze scure a contrasto.

Per quanto riguarda il repertorio figurativo, fu bandita la simbologia militare a favore di figure naturalistiche e forme geometriche, come rettangoli e losanghe. Lo stile Biedermeier investì non solo la produzione mobiliera ma anche quella di soprammobili, tessuti, tappeti e composizioni floreali. Tutt’oggi sono ancora molto richiesti soprammobili, argenteria, stoviglie, bicchieri in cristallo e lampadari dell’epoca Biedermeier.

Zaha Hadid (1950-2016), designer irachena-britannica era nota per il suo stile decostruttivista. Sebbene non abbia lavorato specificamente con lo stile Biedermeier, ha utilizzato lampadari di Murano in alcuni dei suoi progetti più eclettici, combinando elementi moderni con pezzi classici per creare interni sorprendenti.

Oggi lo stile Biedermeier predilige linee semplici ed eleganti; i lampadari contemporanei più minimali potrebbero adattarsi bene tanto quanto i classici. I colori tipici del Biedermeier sono tenui e caldi, quindi lampadari in toni come l'ambra, il beige o il bianco possono integrarsi bene. Il Biedermeier enfatizza la funzionalità, lampadari che forniscono una buona illuminazione sarebbero appropriati. Alcuni dettagli in oro o bronzo potrebbero richiamare le finiture metalliche spesso usate nei mobili Biedermeier. Forme geometriche semplici come sfere o cilindri si armonizzano benissimo con le linee pulite del Biedermeier.

Murano Store propone una vasta gamma di lampadari classici e contemporanei, eccellenza del made in Italy che ben si sposano ad un arredamento biedermeier: fondere elementi Biedermeier e lampadari di Murano in un arredamento contemporaneo può creare un'atmosfera unica e sofisticata. Ecco perché questa combinazione è considerata "cool" e attraente: con le sue linee pulite e la sua funzionalità, sarà facile creare un interessante gioco di contrasti con la complessità del lampadario di Murano. Questa fusione simboleggia l'incontro tra la semplicità mittel-europea e l'esuberanza veneziana, offrendo un mix culturale intrigante, permettendo di creare spazi che rispettano la storia del design pur rimanendo attuali e freschi. Ecco alcuni esempi che gli esperti di Murano Store hanno selezionato per noi:

  • Lampadario Cannaregio: il suo design floreale è perfetto per complementare i motivi naturali spesso presenti nei tessuti Biedermeier. Scegli una variante di colore in toni caldi come l'ambra o il beige per armonizzarlo con i colori tipici del Biedermeier. Posizionalo in un soggiorno sopra un tavolo rotondo centrale per creare un punto focale elega.
  • Lampadario Redentore: Gli inserti in foglia oro richiamano le finiture dorate spesso presenti nei mobili Biedermeier. La versione in cristallo e oro è particolarmente adatta e riflette la luminosità e l'eleganza dello stile Biedermeier. Potrebbe essere collocato in una sala da pranzo, sopra un tavolo Biedermeier in legno chiaro. Lampadario Oslo: la versione in bianco lattimo si integra bene con l'estetica pulita e luminosa del Biedermeier. I dettagli floreali delicati richiamano i motivi decorativi sottili tipici di questo stile. Sarebbe perfetto in una camera da letto Biedermeier, magari sopra un comò con specchio.
  • Lampadario Biancaneve: i fiori bianchi in pasta di vetro creeranno un contrasto interessante con i legni scuri tipici del Biedermeier, unito al gioco di trasparenze che aggiungerà una dimensione di leggerezza all'arredamento più solido del Biedermeier. Potrebbe essere utilizzato in un ingresso o in un piccolo salotto, creando un punto di interesse visivo.
  • Lampadario Mimo: lo stile minimalista di questo lampadario potrebbe sorprendentemente completare la semplicità funzionale del Biedermeier. Una versione in ambra o trasparente potrebbe integrarsi meglio con i toni caldi del Biedermeier. Potrebbe essere utilizzato in uno studio o in una biblioteca Biedermeier, aggiungendo un tocco di modernità senza stravolgere l'atmosfera d'epoca.

In generale, l'integrazione di questi lampadari in un ambiente Biedermeier richiede un approccio equilibrato. L'idea migliore è quella di creare un contrasto interessante tra l'artigianato tradizionale di Murano e la sobrietà funzionale del Biedermeier, mantenendo comunque un'armonia complessiva nell'ambiente. La chiave sta nel selezionare colori e finiture che si accordino con i toni caldi e naturali tipici del Biedermeier, e nel posizionare i lampadari in modo che diventino punti focali senza sovrastare gli altri elementi d'arredo. In conclusione, fondere elementi Biedermeier e lampadari di Murano in un arredamento moderno è "cool" perché crea uno spazio unico, sofisticato e ricco di significato, che bilancia perfettamente tradizione e contemporaneità, funzionalità e bellezza, semplicità e preziosità.

"La nostra anima che cosa diverrebbe senza l’amore? Simile ad una lanterna magica senza luce."

Goethe

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